Ricordi? - Valerio Mieli

Ricordi?
Dove finiscono i ricordi quando le cose finiscono? Strano come il verbo finire oltre al suo significato transitivo di portare a termine ne assommi uno intransitivo che sta per "risolversi", "avere un luogo in cui compiersi", "presentare un esito". Dunque, ancora, dove vanno a finire i ricordi quando tutto è finito? Umberto Eco scrisse da qualche parte che "Oggi l'universo elettronico ci suggerisce che possano esistere delle sequenze di messaggi che si trasferiscono da un supporto fisico all'altro senza perdere le loro caratteristiche irripetibili, e sembrano persino sopravvivere come puro immateriale algoritmo nell'istante in cui, abbandonato un supporto, non si sono ancora impressi su un altro. E chissà che la morte, anziché implosione, sia esplosione e stampo, da qualche parte, tra i vortici dell'universo, del software (che altri chiamano anima) che noi abbiamo elaborato vivendo, fatto anche di ricordi e rimorsi personali, e dunque sofferenza insanabile, o senso di pace per il dovere compiuto, e amore". Dunque i nostri ricordi sopravvivono al nostro supporto fisico? Eppure hanno dannatamente a che fare con esso. Essi sono immagini neuronali nate dalle esperienze del corpo, immagini di utilità che aiutano ad orientarci, a reiterare le occasioni di piacere e allontanare le passioni tristi. In un certo senso vivendo costituiamo delle mappe, una cartografia che ci aiuta ad indirizzarci nelle strade giuste del mondo. 
La memoria è utile alla vita dunque..., no il ricordo è anche dolore. Appartiene al corpo, ma in un certo senso ne è sublimazione e trasfigurazione. I ricordi mentono. Essi registrano non solo i dati reali, ma anche le emozioni del momento, così, spesso riportano la realtà vissuta caricandola di odori, colori e significanti anche dove questi non erano presenti.

Ricordi?
Il film di Valerio Mieli comincia da questa frattura. "Ricordi?" è una domanda che si pone a qualcuno con il desiderio di riportarlo ad una situazione che non c'è più. Mai ritornare nei luoghi in cui si è stati felici: la casa piena di luce in cui due amanti fanno l'amore, è la stessa in cui tutti i mobili sono avvolti da bianchi sudari e in cui gli stessi si dicono addio. Torniamo daccapo: dove finiscono i ricordi quando le cose finiscono? Inevitabilmente travolti da continui flashback avanti e indietro nel tempo ricostruiamo la storia di due amanti, c'è stato amore tra loro? è solo nostalgia quella che li costringe di nuovo a rivedersi, riparlarsi e a fare di nuovo l'amore? Ma i ricordi mentono, perché aiutano a vivere. Spesso li rieditiamo distorti perché ci indicano che dobbiamo andare avanti. Il nonno è morto sotto o sopra l'albero? Perciò il volto della donna amata si trasfigura anche nel volto del primo amore "mi stavo insquallidendo perciò sono tornato a cercarti"
I due amanti si aggirano nella nebbia dei giardini di Bomarzo, dove Vicino Orsini costruì un parco di mostri e di creature di sogno che lo potesse ricondurre in un percorso onirico alla sua amante defunta Giulia Farnese. 
Lui la lascia "E' iniziata a finire quando è iniziata", poi si pente, ma lei è già nelle braccia di un altro, e allora va in profumeria solo ad elemosinare qualcosa della sua essenza, ma torna indietro solo il suo fantasma insieme a tanto dolore. Più tardi lei si ricorda di una casa in cui hanno abitato, e poi si ricorda il suo numero e lo chiama, ma lui si sta per sposare. E già, perché love is a matter of timing, come faceva dire Kar-Wai al suo iconico personaggio Chow. Ma in questo avanti e indietro del tempo che cosa si salva di loro? Sembra chiederci persistentemente Mieli, perché il vero problema diventa come salvare ciò che è finito e morente. Si può forse mettere il proprio cane morto in congelatore perché non si sopporta che esso marcisca? O forse si può amare la nostra più profonda speranza e cioè che i ricordi sopravvivano al nostro supporto fisico. Solo così si può preservare qualcosa di ciò che è finito. Allora, forse, come immaginava Umberto Eco, il ricordo ci può sopravvivere e qualcosa del nostro vissuto, attraversando i vortici dell'universo può andare ad imprimersi e registrarsi e iscriversi su di un supporto universale. E' lo spartito della sinfonia dei ricordi dei due protagonisti quello che vediamo alla fine? Suona una melodia composta di dolore e gioia, forse si risolvono e si imprimono in uno spartito tutti i ricordi elaborati in vita, e allora c'è qualcosa di eterno che i due amanti possono conservare per sempre. Forse i ricordi mentono, ma aiutano: "Secondo me un po' di neve cadeva..."

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