Tokyo Sonata - Kiyoshi Kurosawa
L'Esagramma 24 dell' I - Ching, il libro sapienziale cinese più importante sin da prima della nascita dell'Impero, prescrive a chi lo interroga grande pazienza perché le cose non possono rimanere annientate per sempre. Quando ciò che sta in alto è completamente sgretolato, esso ritorna da sotto. Apparirà forse paradossale partire da un aforisma cinese per provare a mettere insieme alcuni pensieri sullo splendido film giapponese di Kiyoshi Kurosawa. Ancora più paradossale e più suggestivo poi se l'esagramma in questione si presenti graficamente come un pozzo, cinque linee spezzate sopra una linea fissa. La narrazione di questo grande film schiude la grande possibilità di redimersi dopo un grande fallimento. Tokyo Sonata, infatti, attraversa i drammi di una famiglia del ceto medio giapponese nell'epoca della crisi economica e si interseca tra le crepe del rigido universo valoriale nipponico, mettendone in crisi i dettami più stringenti.
Quando un padre di famiglia perde il proprio lavoro ed è costretto a migrare nelle periferie degradate della capitale, dove frotte di uomini si accalcano per un pasto gratuito e compongono lunghissime e disperate file presso i centri di collocamento, con ancora più pervicacia egli si aggrappa dentro il ristretto nucleo familiare, alla sua striminzita autorità sulla moglie e sui suoi due figli. Inizia così la lenta discesa del pozzo, e quanto più l'uomo "maschera" il suo fallimento con bugie e falsità, tanto più la discesa si fa ripida. Al suo destino tragico fa eco quello del figlio maggiore, che non accetta la vita di "lavoretti" che propone per lui la città in crisi, ma freme per un futuro eroico, ancora in ansiosa domanda di quella protezione, difesa e tutela che né il padre, né la propria patria sono più in grado di offrirgli. La crisi apre una spalancatura nel cielo di carta della millenaria tradizione valoriale giapponese, e Kurosawa mostra bene quanto dopo ogni crisi si sia scoperti e moralmente allo sbando e come appaia comprensibile la scelta di un giovane di andare a cercare nella salda disciplina dell'esercito dei poliziotti del mondo la propria "vocazione". La sua scelta inevitabilmente trascina nell'abisso anche la madre, da sempre assorta quando non integramente immersa nel suo ruolo, piuttosto che nella sua figura di donna. Si scivola ancora. Il figlio più piccolo si scontra apertamente col proprio professore, ne sfida l'autorità, ma alimenta dentro di sé la fiamma della redenzione, egli vuole prendere lezioni di piano. Di fronte all'ennesimo no da parte del padre e dopo un litigio con il padre che finisce per mandare all'ospedale il piccolo, quel nucleo già disarticolantesi si spezza in frantumi, della vecchia famiglia non ne è più nulla. Tuttavia ogni dramma individuale in un cielo sgretolato ha speranza di tornare a ricostruirsi da sotto, come recita l'esagramma 24 dell'I-ching. Il padre accetta di svolgere le pulizie in un centro commerciale, e da quella mansione apprenderà la dignità di ogni mansione quando verrà posto di fronte ad un importante dilemma morale. La madre accetterà di consolare un ladro maldestro e apprenderà l'alto decoro che si nasconde nell'amor proprio, nella soddisfazione dei propri desideri, ed infine la giovane recluta americana capirà le ragioni degli altri che l'imperialismo occidentale ammanta fino a nascondere e finirà per rimanere volontario per riparare ai propri errori. Ecco l'umanità disgregata di Kurosawa ricostruirsi intorno ad un tavolo, rotta, umiliata, maltrattata, ma ancora viva e in grado di amarsi. Così finalmente i due genitori possono godersi la superlativa esibizione del loro ragazzo al pianoforte, e qui, forse nella scena più emozionante del film, sfilare davanti ad un palcoscenico esterrefatto, come un Kintsugi, un vaso giapponese andato in pezzi, ma riattaccato con l'oro secondo l'antica arte nipponica, perché ciò che conta alla fine non sono il carico delle colpe che gli individui si portano dietro, ma l'elaborazione di esse e la ricostituzione di un cielo stellato sopra le nostre proprie teste.
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