L'infanzia di un capo
Nel dramma estetico ed etico di interni di casali degradati, nella celata intimità piccolo borghese, nella piega più profonda dei loro inconfessati segreti, dimora il presagio oscuro dell'esteriorità, della cornice più esterna, del campo sociale. E già perché in fondo ciò a cui assistiamo è solo e, suo malgrado, l'educazione del futuro leader di un popolo. E solo quando la struttura della personalità di un capo coincide con le strutture individuali a livello di massa di vasti strati della popolazione, il capo si trasforma in guida e duce.
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Il debito irredimibile proprio come l'umiliazione gratuita, aprono la via al rancore sopito. Le umiliazioni inflitte al bambino si specchiano nella sconfitta tedesca dopo la prima guerra mondiale, trattata dai diplomatici dei paesi vincitori come un problema teologico, trasformando così la sconfitta in colpa morale. La repressione del bambino opera fino all'aberrante cancellazione della sua identità sessuale. Essa innesca la sua rivolta contro la stessa struttura familiare e sfocia nell'appropriazione e riconfigurazione delle strutture statuali. Il bambino punito, infatti, ricostruisce e manovra la macchina dalla quale è stato punito, per farlo deve lasciarne intatti i caratteri e i presupposti, le strutture statuali divengono perciò quelle di una grande famiglia.
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